Al concorso indetto dall’istituzione rumena vi prendono parte alcuni marchi molto attivi in quel periodo, come Renault con la sua Renault 10, Peugeot con la Peugeot 204, Fiat con il suo modello Fiat 1100, Alfa Romeo con la sua Alfa Giulia 1300, e Austin con la Austin Mini Morris.
Ad aggiudicarsi la produzione però è proprio la casa francese Renault, che all’epoca vedeva Charles De Gaulle alla guida dell’azienda. Il primo frutto di questa collaborazione in territorio romeno è un vecchio modello di Renault 8, prodotto grazie alla costruzione di una fabbrica dedicata, la Uzina de Autoturisme Mioveni (Fabbrica di Automobili Mioveni), edificata a Mioveni.
L’ARRIVO DELLA DACIA 1100
La produzione effettiva del primo modello marchiato Dacia arriva però solo nell’Agosto del 1968 con la produzione della Dacia 1100, modello derivato direttamente dalla vecchia Renault 8, caratterizzata da una motore e trazione posteriore da 46CV.
Prodotta tra il 1968 al 1971 la Dacia 1100 è il primo modello con cui il marchio Dacia esordisce nel mercato.
Il primissimo modello realizzato viene affidato all’allora presidente della repubblica Nicolae Ceaușescu, e attualmente si contano circa 44.000 esemplari prodotti tra il 1968 al 1972. In quel periodo la vettura è stata anche oggetto di alcuni redesign e varianti leggermente più potenti come la Dacia 1100S, quest’ultima data in dotazione soprattutto alle forze dell’ordine.
LA SVOLTA DELLA RENAULT 12
La Dacia 1100 diventa ben presto obsoleta, essendo già un derivato della precedente Renault 8 rimarchiato e solo vagamente rivisto in termini di struttura. Nel 1969 arriva quindi il turno della Dacia 1300, che in questo caso nasce dalla base di una Renault 12, a sua volte erede della precedente Renault 8.
Abbiamo un cambiamento radicale nell’estetica, elegante e dal timbro più esteuropeo, con 4 porte e 5 posti, e un motore di 1.289 cm³ per 54 CV e velocità massima di 144 km/h.
La vettura riscontra fin da subito un grande successo in patria e nella parte più orientale appartenente al blocco sovietico. Al contrario, l’esportazione non favorisce moltissimo l’automobile, che cambia anche nome in Dacia Denem nel Regno Unito.
Nel 1970 vengono prodotte anche alcune varianti come la Lux e Lux Super, destinate ai membri del Partito Comunista Rumeno, e munite di optional non presenti nei modelli standard. In particolare tra le aggiunte di queste versioni più lussureggianti trovano spazio l’impianto radio di serie, l’accendisigaro, freni potenziati, e un lavavetri elettrico.
IL PERIODO DI CRISI
Ben 10 anni dopo, e quindi nel 1979, la Dacia presenta al Salone di Bucarest un nuovo modello denominato 1310. Si tratta di uno dei modelli più riconoscibili del marchio Dacia, tanto da essere uno degli standard principali dell’azienda fino al 2004 attraverso numerose revisioni che ne hanno ringiovanito l’estetica nel corso della sua grande permanenza sul mercato.
La versione standard debutta nel 1980 nella versione per famiglie, seguita poi nell’anno successivo dal modello più apprezzato e alla moda, la mitica Coupé a due porte, denominata anche Dacia 1410.
Gli anni successivi, seguiti anche dalla caduta del regime comunista, vedono la Dacia protagonista di un periodo meno brillante, nel quale l’azienda tenta di lanciarsi sul mercato automobilistico europeo con vetture proprietarie, e non basate sulle licenze della Renault.
Da questa esigenza, nel 1986 nasce la Dacia 500, meglio conosciuta in patria come Lăstun. e pensata per essere una vettura standard a basso consumo. Una citycar che purtroppo non incontra il favore degli automobilisti, a causa di costi proibitivi per lo standard economico del paese a quel tempo, ancora in pieno regime comunista. La produzione cessa nel 1992, a seguito di uno scarso successo. A oggi si contano meno di 100 modelli in circolazione, segni evidenti di una vettura che ha goduto davvero di pochissima fortuna nei mercati esterni alla Romania.
L’ARRIVO DELLA DACIA NOVA
Dopo una lunga gestazione, che ha visto per la prima volta il coinvolgimento di un team di soli ingegneri romeni, nel 1995 è il turno della Dacia Nova, altra vettura che non ottiene il successo sperato a causa di una costruzione avanzata troppo lentamente e quindi già definita vecchia per gli standard di quel periodo.
Neanche il design, pensato per una cinque posti compatta, aiutava in questo senso a galvanizzare l’attenzione dei cultori dei motori, che preferivano investire altrove.
Mentre la produzione della Nova si avvia alla conclusione, nel 1999 la Dacia stringe una nuova partnership con Régie, e insieme danno vita alla SupeRNova nel 2000, seguita da una variante ancora più moderna nel 2003, la Dacia Solenza.
La Solenza è un modello prodotto con componenti misti, di fattura nazionale, e altri invece stranieri provenienti dalla Renault Clio. Si tratta inoltre della prima vettura marchiata Dacia a proporre l’airbag.
Altro modello della famiglia Dacia è il Sandero diponibile in varie versioni. Quella che colpisce di più è la WOW con TCe 90 TurboGPL
IL RILANCIO DEL MARCHIO DACIA
Dopo un periodo poco brillante, la Dacia torna nuovamente alla ribalta con la Dacia Logan, nonché una delle vetture più famose del marchio per il suo essere stata la prima vettura europea a basso costo (5000 Euro in Romania).
Circa due anni dopo il modello ottiene una variante destinata a diventare molto popolare soprattutto in Italia, ovvero la station wagon Locan MCV. Una seconda serie della Dacia Logan è stata proposta al Salone di Parigi nel 2012.
Il modello più recente, che ha contribuito anche al successo del marchio Dacia in tempi moderni è la SUV Duster, meglio nota come Dacia Duster.
La vettura è stata presentata al Salone di Ginevra del 2010, e si è subito distinta per un prezzo appetibile rispetto ad altri modelli concorrenti, così come le caratteristiche e i numerosi comfort. Nel 2018 è stata proposta una seconda serie che si affida in parte al design del modello precedente, ma propone un telaio più resistente.
Dacia Duster forse è il modello auto più popolare tra i tanti proposti da Dacia in questi ultimi anni. Un SUV per la città e non solo.